Descrizione

IL PERCORSO

L’idea di uno Standing Group (SG) su “Movimenti sociali e partecipazione politica” si è sviluppata dalla positiva esperienza della omonima sezione tematica al convegno Sisp 2006 di Bologna, con tre panel, diciotto paper givers ed una frequenza media di una trentina circa di studiosi/e, con punte anche di 40-50 partecipanti alle sessioni. Dopo l’approvazione della proposta da parte del Comitato Direttivo della SISP, tale positiva esperienza è stata replicata al convegno annuale SISP 2007 di Catania, dove lo SG ha promosso la sezione tematica “Movimenti sociali e democrazia partecipativa”, articolata in tre panel con ventuno paper givers ed una tavola rotonda in cui è stata presentata la nuova rivista scientifica di studi sociali e politici “Partecipazione e Conflitto”. Anche in questo caso si è registrata un’alta frequenza alle sessioni, in media dai venti ai trenta studiosi/e, perlopiù giovani, con picchi sino a cinquanta partecipanti. In questa sede si è tenuta la prima riunione dello SG, in cui è stata formalizzata la nuova struttura con l’adesione, oltre ai/alle cinque proponenti (R. Biorcio, D. della Porta, F. de Nardis, F. Forno e G. Piazza), di tre nuovi soci (M. Andretta, L. Mosca e T. Vitale) e quattro non soci (L. Alteri, A. Cirulli, L. Raffini e S. Tosi).
Al convegno SISP 2008 di Pavia, lo SG ha collaborato all’organizzazione della sezione tematica “Partecipazione e movimenti sociali”, articolata in cinque panel con la presenza di ventitrè paper givers, ed un buon riscontro di partecipazione. Al convegno SISP dell’anno successivo, nel 2009, tenutosi a Roma (LUISS), lo SG ha organizzato nuovamente la sezione tematica “Partecipazione e movimenti sociali”, articolata in quattro panel con ventidue paper givers, riscontrando ancora una volta una buona partecipazione, soprattutto di giovani studiosi/e. In questo frangente è stata fatta una scelta di maggiore apertura, da un lato accettando proposte di panel da parte di studiosi/e non aderenti allo SG, e dall’altro organizzando dei panel in altre sezioni, quali “Democrazie e Democratizzazioni” e “Comunicazione Politica”. A partire dalla riunione dello SG, cui hanno partecipato parecchi/e non aderenti, si è attivata una mailing list aperta anche ai/alle non aderenti.
Il Convegno SISP 2010 di Venezia ha registrato una buona partecipazione alla sezione tematica “Partecipazione e movimenti sociali”, sempre organizzata dallo SG con sei panel e trentasette papergivers, accentuando la dimensione internazionale (con quasi tutti i paper scritti in inglese) ed estendendo i contributi a nuove tematiche (radicalismo, violenza politica e terrorismo; occupazione dei centri sociali in Europa; prospettive teoriche nell’analisi di movimenti e partecipazione; dinamiche conflittuali urbane e regionali; migranti e partecipazione politica; movimenti e politica popolare nei processi di transizione).
Al convegno SISP 2011 di Palermo, nonostante la concomitanza con la conferenza dell’ESA a Ginevra, la partecipazione alla sezione tematica “Partecipazione e movimenti sociali” si è mantenuta alta, sebbene minore rispetto al convegno precedente, con quattro panel articolati in nove sessioni (uno organizzato insieme alla sezione “Comunicazione politica”) e una trentina circa di papergivers. C’è stato un buon livello complessivo del dibattito e sono state affrontate nuove tematiche (social media e mobilitazioni nelle rivoluzioni del mondo arabo; nuovi movimenti e forme di democrazia; conflitti urbani e percorsi di cittadinanza degli immigrati; identità religiosa e partecipazione politica). La riunione dello SG è servita soprattutto a conoscere i/le giovani studiosi/e che per la prima volta hanno partecipato ai panel SISP della sezione e a discutere con loro dello SG e della rivista Partecipazione e Conflitto.
Al convegno SISP 2012 tenutosi a Roma, la sessione dello SG, coordinata da Roberto Biorcio e Lorenzo Mosca, è composta da diciotto panel e circa sessanta contributi presentati. Tra i temi trattati, quello dei conflitti nel mondo del lavoro, il populismo e la partecipazione politica, il rapporto tra le religioni e i movimenti, con un’attenzione particolare alle primavere arabe. Al convegno dell’anno a seguire, nel 2013, tenutosi a Firenze, la sessione dello SG è coordinata da Massimiliano Andretta e Roberto Biorcio, ed è composta da tredici panel e quaranta paper givers. Grande l’attenzione dedicata ai movimenti contro l’austerity e alla partecipazione politica ai tempi della crisi economica, insieme alla partecipazione politica e al genere. Al convegno SISP 2014, tenutosi a Perugia, lo SG ha partecipato con una propria sessione coordinata da Massimiliano Andreatta e Roberto Biorcio, composta da dieci panel e trentadue paper givers. In questa sessione uno dei temi più dibattuti è certamente stato il Movimento5Stelle e le forme di partecipazione da questo proposto, ma anche il rapporto tra genere e partecipazione; inoltre per la prima volta si dedica un intero panel alle mobilitazioni di estrema destra nelle democrazie occidentali. Al convegno dell’anno successivo, nel 2015, lo SG propone una sezione formata da sette panel e quindici paper givers. Occasione questa in cui viene dedicato molto spazio ai movimenti nati attorno agli anni della crisi e contro l’austerity.
Al convegno SISP 2016 a Milano, la sessione dello SG “Partecipazione e movimenti sociali” viene coordinata da Fabio de Nardis e Gianni Piazza, ed è composta da undici panel e quarantuno paper givers. A conferma dell’internazionalizzazione dello SG, la maggior parte dei panel, e delle rispettive call, viene proposta in inglese e molti sono i contributi presentati da studiosi/e provenienti da diverse università europee. Inoltre, i due panel sui cambiamenti dei regimi e i processi di democratizzazione vengono dedicati alla memoria di Giulio Regeni, dottorando italiano presso la Cambridge University, impegnato in una ricerca sui sindacati indipendenti egiziani, rapito e ucciso in Egitto all’inizio del 2016.
Al convegno SISP 2017 di Urbino, lo SG partecipa ancora una volta con una propria sessione, composta da nove panel e trentadue contributi presentati e discussi. È in questa occasione che viene dedicato dello spazio di analisi e riflessione sul ruolo della ricerca nell’accademia e il ruolo dei ricercatori e delle ricercatrici all’interno dell’università pubblica in due panel dal titolo “La ricerca come lavoro e il ruolo pubblico della ricerca”.
Al convegno SISP 2018 di Torino, la sezione “Partecipazione e movimenti sociali” è stata coordinata da Lorenzo Mosca e Gianni Piazza, ed è stata composta da nove sessioni e una quarantina di contributi presentati e discussi. Al convegno SISP 2019 di Lecce, lo SG ha contribuito con una sessione, coordinata da Massimiliano Andretta e Gianni Piazza, composta da tredici panel e cinquantuno paper givers. Alla riunione tenutasi a Lecce in concomitanza del convegno è stata rinnovata la presidenza del SG, nominando Manuela Caiani e Alberta Giorgi come coordinatrici.
Nel 2020, a causa dell’emergenza legata alla diffusione del Covid-19, l’annuale convegno della SISP è stato rimandato. Lo SG però ha deciso di mantenere il suo annuale appuntamento. Nel mese di settembre quindi si è svolto interamente online GoingDigital!, un ciclo di panel e tavole rotonde che hanno registrato un’alta partecipazione e uno scambio molto interessante. Nello specifico, sono stati organizzati quattro panel diversi, animati da 22 paper givers provenienti da diversi paesi europei, e due tavole rotonde. I temi trattati in occasione di questo ciclo di appuntamenti hanno riguardato soprattutto il rapporto tra le tematiche relative al gender e il populismo, quindi i movimenti antigender, le religioni e i movimenti della destra radicale, ma anche la precarietà, il community organizing e le città nell’era post Covid-19. L’alta partecipazione agli eventi, i contributi arrivati anche da più parti d’Europa, e i dibattiti che sono nati in seno ai panel e alle tavole rotonde hanno confermato che la scelta di mantenere, anche se distanza, l’annuale appuntamento dello SG, sia stata apprezzata.

 

LE TEMATICHE

Se la ricerca sulla partecipazione politica ha una lunga tradizione nella scienza politica e lo studio sui movimenti sociali si è progressivamente inserito al suo interno, l’interesse per queste tematiche, e la loro interazione, è cresciuto a partire dalla fine degli anni ’90, quando le ricerche sui movimenti sociali e la partecipazione politica hanno conquistato sempre più spazio tra gli/le studiosi/e nel campo delle scienze sociali in generale e, in particolare, anche nella scienza politica, sia a livello nazionale che internazionale. Con l’esplosione di un nuovo ciclo di proteste, tra la fine del vecchio millennio e l’inizio del nuovo, l’emergere del “Global Justice Movement” (impropriamente definito dai mass-media “no-global”) ha richiamato l’attenzione dei/delle ricercatori/trici, politologi/ghe e sociologi/ghe, su questi temi. Anche il manifestarsi di conflitti e mobilitazioni, solo apparentemente localistici, contro la costruzione di grandi infrastrutture ed impianti considerati dannosi, sotto il profilo ambientale e socio-economico, dalle popolazioni locali, è stato ed è analizzato dagli/dalle studiosi/e di varie discipline attraverso le categorie e gli apparati concettuali elaborati nel campo delle ricerche sui movimenti sociali e la partecipazione politica non convenzionale. Inoltre, questi ambiti di ricerca si sono intrecciati strettamente con quello riguardante le forme alternative o complementari alla democrazia rappresentativa, quali la democrazia partecipativa, diretta, deliberativa, discorsiva, assembleare, associativa. Nelle democrazie contemporanee, a fronte del declino della partecipazione politica convenzionale, l’emergere di queste forme sperimentali rappresenta un’alternativa all’imposizione dall’alto (top-down) delle decisioni pubbliche, che non solo appare sempre più in crisi di legittimazione, ma diventa anche sempre più difficile da gestire dal lato dell’output, a causa della crescente complessità dei problemi e della capacità degli attori non istituzionali di far sentire con forza la loro voce. Inoltre, la crescente importanza della legittimazione delle decisioni politiche nell’arena pubblica richiama l’attenzione sulle modalità con cui le nuove forme della partecipazione intervengono nella sfera pubblica mediatizzata. Infine, si avverte l’esigenza di stimolare la ricerca sulle interazioni tra nuove forme di partecipazione politica e attori che agiscono prevalentemente, anche se non esclusivamente, attraverso modalità più convenzionali, quali partiti, gruppi, associazioni e sindacati.

 

GLI OBBIETTIVI

Lo Standing Group intende focalizzare la propria attenzione e promuovere lo studio sui temi dei movimenti sociali e della partecipazione politica, sia convenzionale che non convenzionale, sulle dinamiche di trasformazione degli attori e dei sistemi politici contemporanei, con uno sguardo attento ai processi di democratizzazione e alle nuove forme di organizzazione democratica in senso partecipativo, oltre che agli spazi che si aprono a nuove forme di governance sia a livello locale e sub-nazionale, che a livello sovra-nazionale.

Gli obiettivi finalizzati a stimolare la ricerca su questi temi, soprattutto tra i/le giovani studiosi/e, sono:

  • La promozione ed elaborazione di progetti di ricerca coordinati o collettivi, con attenzione particolare, ma non esclusiva, verso i PRIN (Progetti di Ricerca di Interesse Nazionale);
  • La circolazione, tra gli/le studiosi/e, delle informazioni sulle ricerche e la bibliografia sui vari aspetti dei movimenti sociali e della partecipazione politica;
  • L’organizzazione di conferenze, seminari e workshop;
  • Lo sviluppo di rapporti di collaborazione con le riviste nazionali e internazionali che si occupano di questi argomenti, in particolare con la rivista “Partecipazione e Conflitto”, data l’affinità dei temi trattati;
  • La costruzione di reti di ricerca, anche interdisciplinari, con altri gruppi e network che si occupano di tematiche simili e affini sia a livello nazionale (come la sezione di sociologia politica dell’AIS), che a livello europeo e transnazionale (come lo Standing Group su “Forms of Participation” dell’ECPR ed altri);
  • La costruzione di un sito web con le principali informazioni sullo Standing Group e i collegamenti con altri network e le riviste specializzate.

 

LA STRUTTURA

La struttura organizzativa dello Standing Group è costituita dall’assemblea dei/delle aderenti (soci/e e non soci/e) e si riunisce solitamente una volta l’anno in occasione del convegno annuale SISP. I collegamenti vengono tenuti durante l’anno mediante una mailing list (sgmovimentipartecipazione@googlegroups.com). La struttura è orizzontale, partecipativa e si basa sul metodo del consenso. Le due figure col compito di coordinare le attività dello SG, attualmente Manuela Caiani e Giuliana Sorci, vengono nominati/e dall’assemblea a rotazione e durano in carica tre anni.